Quando pensiamo a Roma, sono molte le associazioni mentali che possiamo avere. Arte, storia, politica, architettura, turismo e molto altro.
Ma quando pensiamo all’antica Roma, probabilmente quello che ci viene in mente subito non è il gioco d’azzardo. Potremmo pensare a gladiatori, all’ingegneria avanzata, alle leggende, ai personaggi storici e alle guerre combattute, ma al gioco?
Eppure, nell’antica Roma, il gioco d’azzardo era estremamente popolare! Prima di tutto, c’è da dire che spesso le classi sociali avessero abitudini molto diverse, invece, per quanto riguarda il gioco d’azzardo, pare che fosse un elemento comune e presente in tutte le classi sociali. In questo articolo vedremo quali abitudini avessero gli antichi romani per quanto riguarda il gioco d’azzardo, e come tali abitudini si siano sviluppate fino al giorno d’oggi.
Il Gioco nelle Varie Classi Sociali
Come dicevamo, quasi tutti giocavano d’azzardo nell’antica Roma. Dagli schiavi agli imperatori, parrebbe che l’abitudine dello scommettere e del tentare la fortuna, fosse attività comune ed accettata. Ovviamente, visto il contesto storico e sociale, quando diciamo “tutti” non intendiamo proprio tutti tutti. Alle donne infatti non era permesso partecipare ai giochi d’azzardo, quando erano convolti altri uomini. Invece, durante il Bona Dea Festival, anche le donne potevano piazzare una scommessa, in quanto questo evento era stato creato appositamente per loro.
Al giorno d’oggi le differenze di genere possono interferire solo ad un certo punto, anche grazie all’accessibilità di piattaforme di gioco, come Casinò Italiani. Questa piattaforma, sicura e facile da usare, fa sempre del suo meglio per fare in modo che tutti i giocatori, senza esclusione possano avere la migliore esperienza di gioco possibile, offrendo una quantità di giochi ogni giorno maggiore. Nell’antica Roma, invece, i giochi disponibili erano solo due: dadi, oppure dadi ed una scacchiera. Queste scacchiere avevano di solito 36 quadrati, ornati con vari simboli, elementi naturali o lettere. I dadi erano invece realizzati con molti materiali diversi, come osso, avorio o vetro!
I Giochi e la Dea Fortuna
I dadi utilizzati nell’antica Roma erano molto simili ai dadi che conosciamo oggi. Essi presentavano infatti sei facce, ognuna segnata da un numero diverso che andava dall’uno al sei. Un’altra opzione di gioco nell’antica Roma, era una rudimentale versione del backgammon, chiamata “il gioco dei dodici segni”. Non tutti però, avevano a disposizione un tabellone per questo gioco, ecco perché, quando in mancanza di un tabellone, i giocatori spesso graffiavano o incidevano un tabellone sulla pietra degli edifici. Ma che funzione aveva il gioco d’azzardo nell’antica Roma?
La funzione del gioco d’azzardo nell’antica Roma era molteplice. Da un lato, questi giochi certamente funzionavano come intrattenimento e come passatempo. Oltre a questo, la loro funzione era di tipo sociale in quanto univano gruppi di persone e le facevano interagire giocando. Anche al giorno d’oggi, a Roma, moltissimi eventi sono programmati, per far interagire persone, e per promuovere la cultura.
Infine, c’era l’elemento stesso della fortuna, che era considerato un elemento in connessione con il regno degli dei, o comunque come elemento spirituale. La Dea Fortuna infatti, era colei che simboleggiava il destino, ed era spesso collegata a storie di fortuna e di determinazione. Chi voleva aumentare la propria fortuna, offriva alla dea adorazione, regali, preghiere e rituali.