La Città Ideale rende onore a due figure fondamentali dello sport italiano grazie alla seconda edizione del format Bar Campioni. Dopo il successo dello spettacolo sul capitano della Roma degli anni Ottanta Agostino Di Bartolomei, Bar Campioni racconterà la storia di due uomini che hanno lasciato un segno forte nello sport del nostro paese tra gioie, dolori, cadute e risalite.
Il 5 luglio alle ore 18.30 presso il Bar La Certosa (Largo dei Savorgnan) andrà in scena lo spettacolo
“Corri – Dall’Inferno a Central Park”, ideato e prodotto da Loftheatre, tratto dall’omonimo best seller del giornalista Roberto Di Sante, insignito del prestigioso “premio Alda Merini per la poesia e la letteratura”. Con la regia di Ferdinando Ceriani, l’attore Sebastiano Gavasso ripercorre la vita, a tratti drammatica, di Aldo Amedei che riemerge dal “pozzo buio” della depressione grazie alla corsa.
Dopo un anno di sacrifici, combattendo i suoi demoni interiori e aggrappandosi alla vita con le unghie e con i denti, Amedei riesce nell’impresa straordinaria di rientrare nel novero degli atleti che hanno partecipato e concluso una Maratona di New York, la più iconica ed importante della categoria. Amedei, così come l’autore del romanzo, ritrova sé stesso ed una strada da percorrere per uscire dal suo tunnel “sputando l’anima lungo le strade piene di fatica, angeli e avvoltoi. – concordano Roberto di Sante e Ferdinando Ceriani – Tornando alla vita, alla passione, ai sogni. Una storia sulla corsa ma non solo, fatta di salite crudeli e discese dolcissime, capace di lanciare un filo magico a chi si è inabissato”. Il racconto è accompagnato magistralmente dal violoncello di Giovanna Famulari, eco emotiva delle parole di Aldo.
Geremia Longobardo, attore ed ex pallanuotista, porterà in scena il 20 luglio alle ore 20.30 presso la piscina della Polisportiva Villa De Sanctis, lo spettacolo “Uno contro Zero” scritto da Franco Cossu e diretto da Rosario Giglio, la straordinaria vita e carriera di Vincenzo (Enzo) D’Angelo che, come spesso accade nella storia di uno sport che non ha memoria, non sempre ha trovato la celebrazione che avrebbe meritato.
Colonna portante della Nazionale Italiana, col Settebello D’Angelo ha collezionato un Bronzo ai Mondiali di Calì del 1975 ed un Argento Olimpico alle Olimpiadi di Montreal del 1976, ma ha arricchito il suo palmares con i titoli di club ottenuti con la Canottieri Napoli: 5 Scudetti (di cui uno da allenatore) ed una prestigiosa Coppa Campioni.
Nella sua incredibile carriera ha giocato anche per la R.N. Napoli e ha allenato Vomero, Pro Recco (con cui ha raggiunto una storica vittoria di Supercoppa LEN), Catania e Fiorentina. “Ma – precisa Longobardo – non è una biografia. È piuttosto un viaggio evocativo di emozioni, gioie, dolori, perché la vita si gioca sempre come quella particolare fase tecnica della pallanuoto che vede l’attaccante solo davanti al portiere, uno contro zero, dove lo zero è il tutto, l’eterno, anche la morte.”