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La transizione dai dadi romani alle attuali carte da poker è senza alcun dubbio un capitolo estremamente affascinante della storia del gioco d’azzardo, dove è possibile esplorare come le culture, le tecnologie e le varie società abbiano in qualche modo influenzato la forma e la vera natura di quest’ultimo nel corso del tempo. Ma il divertimento e la passione rimangono intatti nei secoli. Grandi anche le vittorie ottenute con un lancio di dadi fortunato o esibendo agli avversari allibiti, certi di avere la vittoria in pugno, una splendida scala colori poker.
Gli antichi romani, ricchi o poveri senza alcuna distinzione, amavano il gioco. Arrivavano a scommettere interi patrimoni in pochi lanci di dadi. Si incontravano in sontuosi palazzi o taverne malfamate, anche se la legge al tempo lo perseguiva. Alcuni moralisti lo condannavano, per altri era solo un simbolo di decadenza. Nonostante tutto la passione per il gioco portava Patrizi e Plebei a puntare i loro averi nelle loro case o in quelli che possiamo definire come equivalenti dei moderni casino.
I dadi romani
I dadi sono da considerarsi, senza alcun dubbio, tra i più antichi strumenti di gioco da noi conosciuti. Nell’antica Roma questi erano uno strumento molto comune per il gioco d’azzardo. Spesso venivano anche associati a particolari riti religiosi.
Gli antichi romani, ricchi o poveri senza alcuna distinzione, amavano il gioco. Arrivavano a scommettere interi patrimoni in pochi lanci di dadi. Si incontravano in sontuosi palazzi o taverne malfamate, anche se la legge al tempo lo perseguiva. Alcuni moralisti lo condannavano, per altri era solo un simbolo di decadenza. Nonostante tutto la passione per il gioco portava Patrizi e Plebei a puntare i loro averi nelle loro case o in quelli che possiamo definire come equivalenti dei moderni casino. Tutto questo è stato spesso riportato ed enfatizzato nell’ambito cinematografico italiano e mondiale.
Gli antichi romani chiamavano i dadi “tesserae”. Questi erano realizzati in osso, bronzo, avorio o ambra e avevano, già al tempo, sei lati segnati da numeri. Generalmente venivano lanciati due al massimo tre dadi utilizzando il “fritillus”. Il gioco più comune prevedeva semplicemente di contare i punti usciti da ogni dado lanciato.
Il famoso storico e biografo romano Svetonio, riporta che L’imperatore Nerone era soggetto a scommettere importi molto alti che potevano arrivare fino a 400.000 sesterzi per ogni lancio di dadi. Anche Claudio, altro imperatore, amava giocare ai dadi a tal punto da scriverne un libro. Era così appassionato che durante i suoi spostamenti aveva fatto fissare alla lettiga il tavoliere, in modo che gli sballottamenti del viaggio non interferissero in alcun modo nel gioco.
L’ascesa delle carte da gioco
Le carte da gioco, per come le conosciamo noi, hanno una lunga storia che inizia dalla Cina, dove sono state inventate intorno al IX secolo. Erano del tutto simili alle carte moderne e si diffusero in modo semplice nel continente Europeo attraverso le varie rotte commerciali e le migrazioni. Inizialmente le carte da gioco, erano utilizzate solo per scopi di divertimento. Non passò comunque molto tempo prima che diventassero dei veri e proprio strumenti per il gioco d’azzardo. Spesso le carte erano associate a diversivi come il tarocchino, ma con il tempo si svilupparono nuovi e avvincenti giochi come il poker.
La diffusione del Poker
Il gioco del poker, nella sua forma più moderna, si diffuse negli stati uniti intorno al XIX secolo. Probabilmente deriva da influenze di vari giochi preesistenti europei. Il suo fascino e la strategia legata a questo gioco permisero una rapida diffusione nel vecchio West. Il Poker divenne infatti estremamente popolare e i giocatori si sfidavano in partite avvincenti con un alto tasso di scommesse.
La combinazione vincente di strategie, abilità e fortuna lo hanno reso molto affascinante. La sua ascesa non ha conosciuto limiti. Dai vecchi e polveri Saloon americani il poker ha trovato sempre più spazio ed ha saputo adattarsi, grazie alle sue varianti, a tutti i tempi a cui è andato incontro. Da casino fisici ai casino online fino all’avvento dei social network il poker ha saputo coinvolgere sempre più persone.
È proprio la sua capacità di adattarsi ed evolversi che ha contribuito alla sua diffusione massima. Sono sempre di più le persone, soprattutto giovani, che si affacciano con curiosità ed entusiasmo a questo mondo. Il poker infatti non conosce età e non fa alcuna distinzione. Tutti possono giocare contro tutti. E l’avvento dei social ha fatto sì che le distanze con i professionisti si accorciassero. Non solo, grazie al suo inarrestabile successo e all’avvento di nuove tecnologie, gli appassionati di tutto il mondo possono scambiarsi opinioni pareri e strategie, migliorando continuamente ed evolvendo il modo di giocare.
La scommessa di un impero
Il passaggio dai dadi al gioco del poker può essere realmente considerata come la scommessa di un impero per vari motivi. I dadi romani hanno rappresentato una vera e propria passione ludica che ha avuto una notevole influenza su tutta la cultura dell’epoca. Di controparte le carte da gioco e il poker moderno, sia giocato nei casino online che in quelli fisici, hanno reso tutto il mondo del gioco d’azzardo molto più sofisticato ma allo stesso tempo più accessibile per tutti.
Il poker ha contribuito a creare una nuova cultura nel modo di scommettere e giocare che presto si è diffusa in tutto il mondo influenzando cinematografia, letteratura e la stessa società. Tutto questo ha reso il gioco d’azzardo un elemento fondamentale e intrinseco nella formazione popolare.
La transizione dagli antichi giochi apprezzati dai romani, come i dadi, alle carte da poker rappresenta una storia ricca di cambiamenti culturali e tecnologici che hanno portato una naturale evoluzione del gioco d’azzardo. Questi cambiamenti rappresentano e testimoniano la voglia di ogni giocatori, in qualsiasi era, di tentare la fortuna e mostrare la propria abilità nei giochi d’azzardo che rimangono un aspetto estremamente affascinante della nostra storia e della nostra cultura.
E niente come il gioco del poker può rappresentare al meglio questi cambiamenti e spiegare l’evoluzione del gioco. La sua capacità d’adattamento è testimonianza diretta di una passione che ci accomuna agli antichi romani.