Venerdì 10 gennaio, dalle 8:30 alle 12:30, è previsto uno sciopero nazionale indetto dal sindacato Faisa Confail, che coinvolgerà vari servizi di trasporto pubblico in Regione Lazio e a Roma.
Dettagli dello sciopero
- Rete Atac: Le linee di trasporto pubblico gestite da Atac, incluse quelle della metropolitana e delle linee autobus, saranno interessate dallo sciopero.
- Linee periferiche: Gli autobus gestiti da Autoservizi Troiani/Sap, Autoservizi Tuscia/Bis e Cotral-Astral non garantiranno il servizio durante l’orario dello sciopero.
- Servizi nelle stazioni metro: Nelle stazioni della metropolitana che rimarranno aperte, non sarà garantito il funzionamento di scale mobili, ascensori e montascale. Inoltre, le biglietterie nelle stazioni non saranno operative, ma i parcheggi di interscambio rimarranno aperti.
- Bike Box: I bike box delle stazioni chiuse non saranno disponibili, eccetto quelli nelle fermate di Laurentina e Ionio.
- Biglietterie online: Il servizio di biglietteria online non subirà interruzioni.
Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, ti consiglio di monitorare il sito di Atac o altre fonti di notizie locali, poiché potrebbero esserci modifiche dell’ultimo minuto.
Motivazioni dello sciopero
Da sito ufficiale di Confail, ecco uno stralcio delle motivazioni dello sciopero dei mezzi del tpl del 10 gennaio prossimo:
“Care colleghe e cari colleghi,
mentre il costo della vita schizza alle stelle, con bollette insostenibili, spese quotidiane in aumento e
una pressione economica sempre più insopportabile, ci troviamo di fronte all’ennesima umiliazione.
L’accordo preliminare sottoscritto l’11 dicembre scorso da alcune sigle sindacali, che si definiscono
rappresentative, è un insulto al nostro lavoro e alla nostra dignità. Ecco cosa ci vogliono dare:
-
Un’elemosina una tantum: 500 euro per 16 mesi di arretrati. Sì, avete letto bene: poco più
di 31 euro al mese! È questo il valore che attribuiscono alla nostra fatica? -
Aumenti ridicoli: 60 euro da marzo 2025 e altri 100 euro da agosto 2026. Tutto questo
mentre l’inflazione galoppa e il nostro potere d’acquisto è ormai ridotto all’osso. Per non
parlare del fatto che questi aumenti riguardano solo alcune voci della busta paga, lasciando
intoccate tante altre competenze. -
Un EDR sterile e inutile: 40 euro al mese, senza alcun impatto sul TFR o su altre indennità.
Una misura vuota, che serve solo a illuderci con numeri che non fanno la differenza.
“E non è finita qui. La parte normativa del contratto” – prosegue la sigla sindacale – “quella che dovrebbe garantire miglioramenti concreti in termini di sicurezza, riduzione dell’orario di lavoro e formazione, è stata rimandata a data da destinarsi. Un accordo non solo insufficiente ma offensivo”.