Purtroppo, in modo particolare in alcuni quartieri, la capitale è spesso teatro di episodi di microcriminalità e di spaccio di sostanze stupefacenti. L’ultima novità in tema è rappresentata da un’attività di prevenzione e controllo svolta dalla Polizia, che è riuscita a scoprire le trame molto fitte di un’organizzazione albanese che provvedeva a garantire i rifornimenti di droga di un gran numero di piazze che vengono sfruttate per lo spaccio a Roma.
Un’operazione che ha mobilitato diverse forze di Polizia e che ha consentito di sgominare un’intera organizzazione albanese. Per il momento, ci sono stati solamente due arresti, grazie a un’operazione che è stata ribattezzata sotto il nome di “Lockdown”.
L’intervento Lockdown per le vie di Roma
Le indagini stavano già proseguendo in maniera piuttosto positiva da qualche giorno, con la Polizia che era riuscita a individuare i viaggi del materiale stupefacente nelle varie piazze di spaccio. Grazie a questa attività di indagine, la Polizia è stata in grado di individuare dei finti rider, che agivano celando della droga all’interno delle auto.
Tutti questi finti rider operavano alle dirette dipendenze di un gruppo che era solito rifornirsi del materiale stupefacente nell’area di Montespaccato. Successivamente, le sostanze venivano rivendute nella zona che va dall’Alessandrino fino ad arrivare alla Togliatti. E i proventi di tale attività erano particolarmente fruttuosi.
Grazie a questa fitta rete di delinquenza, ecco che la droga era poi oggetto della consegna a domicilio, ma c’è da sottolineare come l’organizzazione era talmente potente e ben gestita dal punto di vista pratico, che era in grado anche di far pervenire le sostanze stupefacenti all’interno delle carceri cittadine. I malviventi erano soliti sfruttare un sistema decisamente ben collaudato, che gestivano il traffico di numerose sostanze stupefacenti: non solo cocaina, quindi, ma anche marijuana e hashish.
L’ottima operazione della squadra mobile di Roma
L’indagine ha previsto prima di tutto una serie di appostamenti, che poi hanno portato all’individuazione e alla definizione del sistema messo in atto dai malviventi. Nel corso degli ultimi giorni, la polizia ha emesso una serie di misure cautelari che hanno ad oggetto ben otto persone, tra cui alcuni italiani e altri di origine albanese, con l’accusa di traffico di stupefacenti. In base alle informazioni e ai vari dati che sono stati oggetto di raccolta presso le forze dell’ordine, tali operazioni completamente illegali erano già iniziate nel corso del lockdown. Proprio per questo motivo, la squadra mobile di Roma ha deciso di ribattezzare l’intera operazione con l’appellativo di “Lockdown”.
Un intervento molto importante nell’attività più generale di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, dal momento che ha permesso di sgominare una vera e propria banda che gestiva un traffico di tutto rispetto nella capitale. In effetti, tale gruppo di malviventi si occupava di gestire e rifornire le più importanti piazze di Roma, fino ad arrivare anche ovviamente all’attività di vendita al dettaglio pure a tanti soggetti minorenni, per non parlare del fatto che era riuscito a creare un canale di comunicazione, ma soprattutto di passaggio per far filtrare le sostanze proibite nelle carceri.
L’attività di monitoraggio che è stata messa in atto da parte dei Carabinieri si è rivelata fondamentale. Il merito della squadra mobile di Roma è stato senz’altro quello di aver lavorato molto bene per la ricostruzione delle modalità con cui operava la banda. Quest’ultima, infatti, per evitare di incappare nei controlli della polizia, era solita effettuare il trasporto delle sostanze stupefacenti all’interno di nascondigli che venivano realizzati dentro delle vetture, dato che si occupava del confezionamento della droga con la massima cura e attenzione, organizzandola all’interno di appositi involucri.