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Quante volte nei film, nei libri di scuola e voltando lo sguardo, ci si è imbattuti nella scritta SPQR? Simbolo di Roma sin dalle sue origini, la scritta pare aver avuto due significati diversi nel corso del tempo e oggi è ancora visibile in diversi monumenti.
SPQR cosa significa?
Secondo la Treccani, l’abbreviazione in origine stava per Senatus Populus Quirites Romani, ovvero il Senato e il popolo romano dei Quiriti che erano i cittadini che godevano di pieni diritti. Successivamente SPQR venne tradotta con Senatus PopulusQue Romanus, ovvero semplicemente il Senato e il popolo romano.
Nel corso del tempo le legende legarono l’acronimo a diverse traduzioni da Sapiens Populus Quaerit Romam – Un popolo saggio ama Roma – a Sanctus Petrus Quiescit Romae – San Pietro riposa a Roma.
I significati dell’acronimo non finiscono nella sua traduzione, ma proseguono anche nella scelta dei colori, gli stessi che oggi sono visibili sullo stemma del Comune di Roma. Su uno sfondo rosso che rimanda a Marte, dio della guerra che porta chi lo segue alla vittoria, l’iscrizione si presenta con lettere d’oro che richiamano il sole, la luce e la potenza.
Una curiosità: la celeberrima esclamazione “Sono Pazzi Questi Romani!” che si può leggere nei fumetti di Asterix, creati da René Goscinny e Albert Uderzo, pronunciata da Obelix, non è opera dei due autori, ma è responsabilità del traduttore italiano Marcello Marchesi, che decise di rendere così la frase originale, “Ils sont fous ces Romains”, notando la perfetta sovrapposizione con la sigla di cui ci stiamo occupando.
Dove trovare SPQR a Roma
E allora se lo stemma del comune lo conosciamo tutti, dove altro si può ammirare l’acronimo simbolo della Città Eterna?
- Sul monumentale trofeo di Augusto;
- Sul Palazzo Senatorio, tra Palazzo dei Conservatori e Palazzo Nuovo in piazza del Campidoglio;
- Sull’arco di Tito;
- Su diversi tombini sparsi in giro per la città.
Insomma, per vederlo basta aguzzare la vista.
S.P.Q. nel mondo
La potenza di Roma però non si ferma nei confini della città, ma prosegue nei paesi più piccoli nei dintorni della Capitale che hanno preso le prime lettere S.P.Q. e sostituendo la R. con le iniziali della città in questione.
Dalle località laziali, SPQ è stato ripreso anche all’estero in città come Bruges.
S.P.Q.R. è presente anche sullo stemma dell’Emilia Romagna, per ricordare l’origine romana della città e anche nella meravigliosa Galleria Vittorio Emanuele di Milano. Qui lo stemma è posto nell’elaborato pavimento accompagnato dalla celebre Lupa.